Piazza Rabazza [nonsolograndi]

Metti insieme un meccanismo a molla, dei magneti, una cittadina tridimensionale e ti ritroverai a Piazza Rabazza, impegnato a consegnare delle pizze, evitando gli abitanti che allungano troppo le mani! Unico e inusuale, funziona, diverte e attira un sacco l’attenzione: l’ha pubblicato la Zoch Verlag nel 2022, ideato da Guido Hoffmann e Jens-Peter Schliemann. Le meccaniche principali sono raccolta e consegna, collezione set, corsa e destrezza. Le partite, per 2-4 giocatori di almeno 6 anni, durano circa 30 minuti.

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Ringrazio l’editore per la copia recensore.

Quando Pino il pizzaiolo prepara l’impasto della pizza, tutti i muri di Rabazza traballano. E gli abitanti, affamatissimi, aspettano con impazienza Luigi, che consegna le sfiziose pizze. Ce la farà a portarle alle persone che davvero le hanno ordinate? La sua motoretta è già pronta. Forza, si parte!

Dentro la scatola

I COMPONENTI

La scatola di Piazza Rabazza, di dimensioni 300×300×70mm, contiene:

  • il regolamento (EN, FR, DE, IT);
  • 10 pareti in cartone con dei magneti inseriti all’interno;
  • 4 piedini con 4 feltrini antiscivolo;
  • 48 tessere abitanti (24×2 copie in 4 colori) in cartone;
  • 1 corriere della pizzeria di nome Luigi (in due parti da assemblare);
  • 1 impugnatura trasparente su cui montare Luigi;
  • 4 pizze (gettoni di metallo);
  • 1 bancone della pizza in plastica;
  • 1 pizzaiolo (carica a molla) di nome Pino;
  • 1 foglio di adesivi.

È difficile esprimere a parole quanto adatti, geniali e sorprendenti siano i materiali di questo gioco. La cosa più semplice è che andiate a guardarvi i 60 secondi finali del video qui sotto. Dallo spessore del cartone (oscillante, ma solido) alle pizze in metallo, dalla molla all’impugnatura trasparente: ognuno è perfetto per la funzione che deve svolgere. Prima della partita iniziale bisogna attaccare tutto quello che è adesivo e incastrare tra di loro le 10 pareti, ottenendo 4 quartieri di 4 colori diversi con il bancone della pizza al centro. Una volta costruita, la città non va più smontata. Per riporla nella scatola, estraete preventivamente l’inserto e sollevatela prendendola per le due torri agli angoli. Le istruzioni sono semplicissime da seguire e, in generale, il manuale delle regole è ben strutturato: tramite sfondi di color arancione o lilla individua la versione semplice per principianti o quella originale più impegnativa. Segnalo che, a seconda della scabrosità della superficie di appoggio, i quattro piedini potrebbero non essere sufficienti a tenere ferma la cittadina. Le illustrazioni sono del sempre ottimo e arcinoto Dennis Lohausen. Se non si era capito: promozione con lode!

Ecco il video di unboxing che ho girato:

Preparazione

LE REGOLE, OVVERO: COME SI GIOCA?

Preparazione: Sistemate la città, in modo che ogni giocatore abbia di fronte un ingresso. Incastrate Pino il pizzaiolo nell’alloggiamento centrale. Pescate 3 tessere abitante per colore (12 a testa in totale) e formate dei mazzetti monocromi: gli abitanti in cima vi stanno ordinando una pizza.

Svolgimento: Un turno come corriere della pizzeria è articolato in 6 fasi.

  1. Preparare il viaggio: guardate dove vivono i 4 abitanti visibili sui vostri 4 mazzi.
  2. Caricare Pino il pizzaiolo: finché non sentite un click, poi lasciatelo andare.
  3. Attraversare la città: ora che la città traballa, tenete l’impugnatura in fondo ed entrate con Luigi dall’ingresso più vicino. All’interno potete spostarlo dove volete, ma esce unicamente passando dal vostro ingresso.
  4. Consegnare le pizze: se il vassoio di Luigi si avvicina a sufficienza a un abitante, il suo magnete attirerà il gettone metallico. Se vi è caduta una pizza, vi è stata rubata o è arrivata al cliente corretto, potete consegnarne immediatamente un’altra in un quartiere differente, conducendo Luigi all’ingresso, dove gli appoggerete la prossima pizza sul vassoio.
  5. Stop: Non appena Pino, il pizzaiolo a molla, si ferma, le consegne terminano. Il turno finisce già prima, se non avete più alcuna pizza a disposizione da consegnare.
  6. Controllo delle consegne: per le pizze rubate, gli avversari verificano i loro mazzi e scartano ogni tessera che ha ricevuto una pizza per sbaglio; per le pizze corrette, tra le tessere in cima ai vostri mazzi, riponete nella scatola quelle degli abitanti soddisfatti. Passate Luigi al prossimo giocatore.

Quando qualcuno resta senza tessere abitante, concludete il round, affinché tutti giochino lo stesso numero di turni. Vincono tutti quelli che a questo punto non hanno più tessere abitante.

Il regolamento completo lo potete trovare qui.

Pino scarico e Pino bello carico (il video rende di più…)

CONSIDERAZIONI & IMPRESSIONI

I giochi da tavolo che sfruttano il magnetismo sono sempre un po’ magici: i primi che mi vengono in mente sono La Misteriosa Caverna del Drago, La scala dei fantasmi, Il labirinto magico e Spinderella. C’è anche in Piazza Rabazza: inizialmente non mi spiegavo perché le pizze fossero metalliche, ma quando ho letto delle calamite inserite dentro le pareti tutto è stato chiaro. Vedere una pizza che “vola via” dal vassoio di Luigi alla parete del personaggio rende proprio l’idea del furto/consegna al volo.

L’altro gimmick è la carica a molla: si carica, come se fosse un orologio, fino al click e poi si lascia andare. Ruota per circa 25 secondi: il fatto che la massa di Pino (l’impasto) sia imperniata eccentricamente al bancone (fuori asse), fa sì che trascini in qua e in là la città. Se guardate quella parte del video, credo si senta nella mia voce la sorpresa la prima volta che ho messo in moto la baracca. Il centro oscilla in maniera significativa e la periferia non resta comunque ferma.

La combinazione di queste due forze fisiche dà vita sostanzialmente a un servizio di consegna durante un terremoto. E funziona! Gli espedienti tecnici sono funzionali alle meccaniche, le quali a loro volta servono l’ambientazione. La produzione fisica dei materiali è ineccepibile e la presenza scenica è di quelle che non si dimenticano. Chi passa chiede: “Cos’è sta roba?” e le partite intrattengono pure gli spettatori che non stanno giocando. È il mio primo bollino di approvazione nonsolograndi e se lo merita completamente.

AMBRA E ALICE

Quando l’ho introdotto alle mie figlie, l’ho presentato così: “Avete presente La Cucaracha, in cui tutto è fermo e lo scarafaggio vibra all’interno dei percorsi? Ecco, qui succede il contrario: voi dovete avere mano ferma con la motoretta in mezzo a delle stradine che tremano!” Avrei anche potuto paragonarlo a un Allegro Chirurgo senza elettricità: serve sempre mano ferma per non toccare le pareti indesiderate.

Con Alice l’abbiamo affrontato finora in modalità principianti. In concreto, le differenze sono tre: si consegna un’unica pizza a turno; si vince con quattro tessere abitante, una per colore; non avvengono furti. Ha un anno in meno dell’età consigliata, però si diverte e compete per la vittoria, pertanto bene così. Come tipico del suo carattere, di fronte alle difficoltà e alle sconfitte, insiste fino a migliorare e non si abbatte. Ciononostante, non ha abbastanza forza per caricare Pino fino al click.

Pino è pronto a partire

Ambra lo gioca sia per principianti (quando c’è la sorella) che con le regole complete (con noi o con gli amici). Alterna momenti di sconforto (turni da 0 consegne) ad altri di esaltazione: è l’unica a cui ho visto svolgere un turno da 3 consegne. Per noi, almeno allo stato attuale, un turno da 4 consegne sembra impossibile. Probabilmente servirebbe una selezione particolarmente favorevole dei personaggi in posizioni convenienti.

FORTUNA, INTERAZIONE, SCALABILITÀ E RIGIOCABILITÀ

La fortuna in effetti potrebbe giocare un ruolo soltanto in questo caso, perché per il resto dipende tutto dall’abilità del giocatore. Ma neanche per questo aspetto si può dare la colpa delle sconfitte alla dea bendata, perché su 12 tessere casuali ce ne sono sempre di più o meno raggiungibili.

L’interazione è generalmente bassa: pressoché assente nella variante principianti, in quella completa si concretizza nei furti di pizze (ti aiuto eliminandoti una tessera con una consegna sbagliata), i quali sono tuttavia più un “effetto collaterale indesiderato” che qualcosa di controllabile.

Data la poca incidenza dell’aleatorietà e l’esigua interazione, la scalabilità risente in maniera limitata del numero dei giocatori. Tenete conto di 7-8 minuti a giocatore per stimare una durata attendibile. Andando oltre, potreste giocarci in solitaria per battere il vostro record personale (numero minimo di turni per 12 pizze).

Giocando anche più partite in fila, non si ha l’impressione di ripetitività o di fare sempre le stesse mosse. Un merito importante in questo (rigiocabilità) ce l’ha l’uscita degli abitanti sulle tessere, ma anche la mano del giocatore, che non deve mai prendere il turno sottogamba e pensare “tanto l’ho già fatto n volte!” I 25 secondi del timer sono la giusta misura per mantenere il minutaggio accettabile e per mettere un adeguato livello di pressione ai giocatori: bisogna sbrigarsi, sebbene andando piano sarebbe più facile.

Lati negativi?

In Piazza Rabazza la frustrazione e le sconfitte sono inevitabili. Ai primi turni, perderete più pizze per strada di quante riuscirete a consegnare. Alcuni bambini potrebbero perdere entusiasmo e motivazione: sta a voi che li conoscete gestire la faccenda. Io vi consiglio in primis di familiarizzare con la città e con l’impugnatura, senza impastare, senza che Pino faccia oscillare tutto. Come accennato più sopra e più sotto, il regolamento prevede già una difficoltà graduale: sfruttatela. Più i nongrandi diventeranno abili, più più potrete spostare le regole verso la versione completa.

Una pizza è appena stata consegnata: sarà il cliente giusto?

COSA SI IMPARA IN QUESTO GIOCO

Ecco qui in elenco le cose che Alice (5 anni e 1 mese) e gli altri bambini che hanno giocato con lei hanno potuto imparare – o ripassare – giocando a Piazza Rabazza:

  • pensiero spaziale e visualizzazione astratta, quando si tratta di individuare un percorso;
  • coordinazione tra gli occhi e la mano, quando è il momento di guidare la motoretta di Luigi;
  • abilità e competenze motorie fini, quando bisogna evitare spigoli o ladri;
  • la concentrazione e la resistenza, quando la cittadina che traballa mette fretta;
  • la pazienza e la tolleranza alla frustrazione, quando le pizze cadono o vengono rubate.
Oh no, è caduta la pizza!

LE ETÀ GIUSTE PER GIOCARCI

Il regolamento riporta un bel 6+, ma non è precisissimo. La versione principianti l’abbiamo giocata con Alice che ne ha 5: a volte ha vinto, sempre si è divertita. La versione completa l’ho giocata con Ambra di 9 anni: stesso risultato. Il manuale offre in aggiunta alcune regolazioni ulteriori della difficoltà: ad esempio, potete lasciare Pino nella scatola e usarlo come timer, senza che scuota la città. All’altro capo, potete caricarlo meno, in modo che i più bravi/grandi abbiano meno tempo a disposizione per effettuare le consegne. Inoltre se avete giocatori di diversa esperienza/abilità al tavolo, potete mescolare queste varianti e bilanciare la sfida per tutti.

Se poi siete cresciuti con L’Allegro Chirurgo, Gino Pilotino o La Cucaracha, non vi serve nemmeno la scusa di farci giocare i bambini: estraete dalla scatola Piazza Rabazza già montato e passate una mezz’oretta folle e spensierata. Il risultato finale sarà solamente una nota statistica, ma le risate che vi siete fatti vi faranno sentire più leggeri. Chiunque lo veda in azione, grande o piccolo che sia, rimarrà inevitabilmente attirato e incuriosito da questo gioco. Personalmente, sono pronto a intavolarlo in qualunque momento ^_^

Gli abitanti di Rabazza (da notare Vincento, Rivana e Ignara…)

MIA MOGLIE DICE COSE

«Quando Fabio mi ha descritto il gioco, ho subito pensato che sarebbe stato una figata. E non avevo sbagliato.
Cominciamo dalla città che si muove. A vederla sembra un tremolio da niente, ma portare le pizze tra i muri che oscillano non è facile per niente.
Le pizze che si spiaccicano sui muri sono mooooolto soddisfacenti.
La sfida è tosta, soprattutto quando vuoi fare il massimo e consegnare più pizze in un turno.
Un gioco divertente e fatto molto bene. Direi perfetto per stare in famiglia durante le feste natalizie!»

MIA FIGLIA GRANDE DICE COSE

«Forte! La cosa più bella è correre per la città mentre traballa. Mi arrabbio spesso, perché non è facile. I quartieri più distanti sono quelli più difficili. Non sopporto i ladri!»

MIA FIGLIA PICCOLA DICE COSE

«È divertente! Il pizzaiolo Pino che impasta la pizza e fa tremare tutti i muri è molto buffo. Preferisco la versione per principianti.»

Per tornare su seguite questo collegamento.

— Alcune immagini sono tratte da BGG, i vari diritti appartengono ai rispettivi proprietari. Le immagini e le regole sono state riprodotte pensando possano essere una gradita forma di promozione. Verranno rimosse immediatamente su semplice richiesta. —

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