Fabio (Pinco11)
CELTAE – PRIME IMPRESSIONI
A volte basta indovinare un dettaglio del packaging per attrarre l’attenzione su di un prodotto e in Celtae la Pythagoras Games (per 1-4 giocatori, 50′-100′, 10+) dimostra di aver perfettamente metabolizzato questo concetto, visto che propone sulla copertina della scatola una splendida illustrazione di un volto di una ideale donna guerriero (disegnata da The Mico) e, per non sciupare l’effetto scenico, il nome del gioco compare solo sul bordo.
Dopo aver attratto l’attenzione ecco poi la proposta di una rivisitazione del concetto di rondella, l’idea di obiettivi di valore attribuibile dai giocatori durante la partita, delle carte colore/simbolo che sdrammatizzano e dei dischetti lavoratore che si scambiano, si accumulano e si spendono generosamente.
Nel complesso un gestionale medio, di difficoltà percepita su BGG di 2.37/5 (vicino al 2.46 di Stone Age).
CELTAE IN POCO
Al tuo turno devi solo scegliere di quanti spazi (da 1 a 3) muovere il maxi segnalino azione nella rotella centrale a 4 spicchi (a seconda di quanti passi fai puoi perdere o guadagnare forza) ed eseguire (dopo aver scambiato, se si desidera, un lavoratore dei propri con uno di quelli presenti in loco) una delle due azioni che lo spazio di arrivo consente. Le cose che si possono fare sono a loro volta solo 4, ossia A) coltivare, ovvero pescare carte ; B) costruire, ovvero piazzare (pagando) uno dei propri dischetti in uno degli spazi ‘cittadella’ difensiva; C) combattere (contro i romani), scartando carte idonee ; D) reclutare lavoratori (ed eventualmente mandarne alcuni a studiare per divenire druidi).
La forza delle azioni è influenzata da quanti lavoratori del colore corrispondente si possiedono (c’è anche una distinzione tra i 3 lavoratori ‘attivi’ e gli altri e qui evito di approfondire, ma se volete eccovi il link alle regole in inglese) e nel corso della partita, ad ogni giro della ruota azioni, si provvede a valorizzare uno degli obiettivi di fine partita. Segue poi il calcolo finale dei punti, che tiene conto di vari parametri.
COME SI PRESENTA CELTAE
L’editore ha fatto, sotto il profilo della presentazione, un ottimo lavoro, rendendolo probabilmente il proprio titolo più ‘ricco’, a partire dalla grafica affidata al noto Mihajlo Dimitrievski, passando poi per i generosi dischettoni azione in legno, arrivando ad una buona presenza scenica sul tavolo.
L’ambientazione, pur rimanendo in larga parte elemento estetico, è stata comunque resa grazie alle illustrazioni ed un piccolo sforzo è stato compiuto anche nello stilare il manuale, dedicando uno spazio di rievocazione storica delle gesta dei principali leader che compaiono nel gioco (fungono da carta obiettivo personale).
COME GIRA IL TUTTO
Siamo di fronte, in Celtae, ad un peso medio che mescola diversi ingredienti noti per proporre, come risultato, un piatto speziato il giusto per differenziarsi dal già visto. Abbiamo, per esempio, le carte colorate, che fanno tanto Ticket to Ride, ma che qui contengono sia colori che simboli e che hanno diversi possibili utilizzi, così come una bella rotellona azioni al centro del tabellone, che fa tanto Mac Gerdts, ma che è proposta qui in una forma molto lineare e sintetizzata, con solo quattro spicchi.
Ecco poi i classici collezione set, con le tessere druido e guerra da completare con carte/gettoni lavoratore idonei e non ci facciamo mancare anche una spruzzata di maggioranze, appena appena, nelle sezioni dedicate alla costruzione o in alcuni obiettivi.
SENSAZIONI
Per quanto la struttura di Celtae sia, come abbiamo visto, abbastanza lineare (muovi segnalino e svolgi una delle quattro azioni), la prima spiegazione al tavolo richiede il suo tempo, per capire bene le sfumature delle singole azioni ed i riflessi sul punteggio, ma nell’insieme la difficoltà resta quella di un peso medio, quindi adatto per utenti non occasionali, senza però richiedere l’attenzione tipica di un cinghiale.
Il gameplay è sufficientemente fluido, proprio grazie al lavoro di pulizia svolto che limita le possibili scelte e riduce così i tempi di attesa, che spesso rappresentano il tallone di Achille di diversi titoli di questo tipo. Nel contempo c’è una evoluzione, nel corso della partita, del valore delle carte obiettivo presenti e questo contribuisce a tenere accesa l’attenzione ed a diversificare le cose alle quali ognuno si può dedicare, generando anche delle possibili tacite alleanze per pompare questo o quell’obiettivo, con l’effetto finale di poter almeno parzialmente impedire il classico runaway leader.
Nell’insieme il tutto resta gradevole ed equilibrato, anche se forse manca quello spunto di genialità che avrebbe potuto fargli compiere il definitivo salto nel novero dei ‘titoloni’
PARAMETRI VARI
L’interazione, pur rimanendo indiretta (le guerre sono contro i romani, non contro gli altri giocatori), è comunque avvertita, grazie agli spunti di maggioranze proposti e la scalabilità è buona in senso assoluto (le cose che si fanno sono grosso modo quelle e diversi spazi sono lasciati vuoti nel setup), anche se questo tipo di titoli splende maggiormente a tavolo pieno.
La variabilità è adeguata, grazie agli obiettivi variabili.
CONCLUSIONI
Celtae un valido gestionale di peso medio, che rielabora e sintetizza logiche di gestione lavoratori (con azioni potenziate sulla base dei tipi di essi che si possiedono), con al centro una bella rondella azioni a quattro spicchi. Ben dotato nei componenti e curato nel bilanciamento, merita indubbiamente di essere preso in esame.