scritto da Fabio (Pinco11)
Il tema dell’assedio è uno dei temi più classici nei romanzi fantasy (mi viene in mente Siege of Dros Delnoch di Gemmel, con protagonista il suo leggendario Druss) e funge quindi da valido sfondo anche per Siege of the Eternal Night, ideato da Diego Di Maggio (illustrato da Pier Briaud) ed edito dalla Little Rocket Games (1-6 giocatori, 10+, 15′-20′ a partita.
Nel gioco saremo chiamati, nell’arco di nove turni (idealmente le nove ore notturne), a disegnare polimini su di una griglia quadrettata, eliminando, nel farlo, i nemici che ci assediano e vincitore sarà chi ne avrà eliminati il maggior numero. Le meccaniche sono quelle proprie dei rolla e scrivi ed il target è piuttosto ampio, con una strizzata d’occhio in particolare ai neofiti.
IL GIOCO IN POCO
Ogni giocatore riceve ad inizio partita la propria scheda, che raffigura, grosso modo, una griglia quadrettata 9×9 (con gli angoli smussati e qualche irregolarità) ed una matita. In Siege of the Eternal Night ad ogni turno si procede, semplicemente, a tirare la coppia di dadi (D6) disponibili e ciascuno disegna nella scheda due polimini, della dimensione indicata da ciascun dado (per i valori da 1 a 5), rispettando giusto un paio di regole base.
La prima è quella legata alla forma del polimino, che deve essere disegnata (tracciando una X per casella) pensandolo come se fosse un serpente (quindi niente forme ‘a croce’) e con il limite di non poter allineare più di tre X. La seconda è quella che è vietato disegnare forme adiacenti a forme segnate nello stesso turno o in quello precedente.
In aggiunta, se esce il 6 si ha diritto di disegnare forme particolari, mentre se escono numeri doppi si può disegnare una sorta di croce allungata (ballista). Ci sono infine alcuni effetti speciali che scattano collezionando determinati esiti dei dadi (1-2-3 / 4-5-6).
Alla fine del nono turno vince chi ha meno caselle vuote nel riquadro ‘centrale’ della scheda.
COME SI PRESENTA
Siege of the Eternal Night gode di una componentistica abbastanza essenziale, come è tipico di molti rolla e scrivi. Abbiamo infatti una cinquantina di schede stampate in bianco e nero double face, due dadi D6 ed una scatolina di matitine colorate. Queste ultime hanno un tratto decisamente ‘duretto’, quindi consiglio, come faccio sempre, di metterle da parte ed utilizzare i vostri pennarelli preferiti, i quali vi consentiranno di ottenere un colpo d’occhio decisamente migliore.
La grafica è particolare ed anche piuttosto azzeccata, nella sua semplicità, mentre la scatola è di cartoncino sottile e di formato peculiare, essendo pensata per la vendita nei market, grazie all’occhiello in alto. Piccola nota sul manuale, che poteva essere arricchito di qualche immagine extra o di un foglio illustrativo di qualche turno di gioco. Tutto è abbastanza semplice, ma pensando all’ampio pubblico di riferimento qualche esempio in più sarebbe stato utile.
COME GIRA
Siege of the Eternal Night è chiaramente indirizzato ad un pubblico di giocatori anche occasionali, proponendo un set di regole lineare e compatto. In ogni turno, infatti, sei chiamato giusto a rollare due dadi e disegnare due o tre polimini, senza spaccarti troppo la testa con effetti speciali o altri obiettivi secondari. Devi solo riempire la griglia cercando di non lasciare buchi e l’unico reale vincolo è quello di stare attenti a non disegnare le forme di quel turno adiacenti tra loro od a quelle disegnate al turno precedente (per ricordarlo, basta inserire in ogni polimino il numero del turno …). Curiosamente in ogni partita che ho fatto qualcuno ha comunque sbagliato anche questa unica regola 😉
CARATTERISTICHE DEL GIOCO
La sfida proposta da Siege of the Eternal Night è unicamente quella, tipica del Tetris, dell’efficace riempimento della scheda e l’aspetto positivo del gioco sta nella sua immediatezza e quindi nella fruibilità, come fillerino, anche per menti stanche o poco avvezze al gioco da tavolo. Intorno alla struttura di base, poi, compaiono alcuni piccoli ‘extra’, giusto per dare un attimo colore al tutto, ma senza introdurre troppe complicazioni. Ogni volta che esce 1,2 o 3, per esempio, si barra infatti un cerchio in una sezione in basso, con la possibilità di disegnare, all’esaurimento di ciascuna delle tre righe di cerchi, un piccolo polimino extra. Ogni volta che esce invece un 4,5 o 6, si barra in tondo in un’altra sezione, che consente, all’esaurimento di ogni riga, di disegnare nella scheda altrui uno scudo, cercando, nel farlo, di dar più noia possibile.
L’interazione in Siege of the Eternal Night, come avrete intuito, è minimale (giusto i massimo tre scudi che si disegnano) ed il gioco fluisce senza troppi patemi nel quarto d’ora raccomandato. La variabilità da partita a partita non può essere esagerata, ma il diverso flusso di uscita dei dadi implica che il riempimento può essere maggiore o minore a seconda della frequenza di uscita dei valori più alti. La scalabilità, come nella maggior parte dei titoli della categoria, è assoluta (il gioco è uguale tanto giocando in 2 quanto in 20, visto che tutti giocano in contemporanea).
PRO E CONTRO
Il meglio di se Siege of the Eternal Night lo rende ad utenti occasionali, grazie alle sue regole sintetiche e ad un livello di ‘sfida’ contenuto, che consentono di far girare la partita in 15-20′.
L’altra faccia della medaglia è invece quella della possibile scarsa appetibilità per utenti più sgamati, visto che gli extra rispetto al piazzamento di polimini sono pochi e che il fatto di poter scegliere anche la forma dei polimini stessi comporta una ulteriore facilitazione in un titolo che già di suo propone poche reali scelte di fondo. I punteggi infatti, tendono ad allinearsi e non è affatto infrequente, tra utenti un pelo più ‘esperti’, poter chiudere alla pari. Quello che manca, alla fine, è un pizzico di spessore extra utile ad insaporire il piatto.
CONCLUSIONI
Siege of the Eternal Night è un rolla e scrivi che propone la sfida di riempiere efficacemente una griglia quadrettata utilizzando polimini delle dimensione indicata dai valori dei due dadi che si tirano ad ogni turno. Semplice nelle regole di base, che difatti stanno in un A4 fronte – retro, è indirizzato ad un pubblico ampio, potendo essere proposto come valido introduttivo anche a neofiti o a bambini. Manca invece di quel pizzico di profondità che ricercano i giocatori più scafati.
Si ringrazia l’editore per la copia di review concessa.