[Report] UK Games Expo 2018

scritto da Sayuiv (Yuri)
Dopo la delusione di non essere riuscito a partecipare a Modena Play, ho cercato di fare il possibile per essere presente alla più grande fiera dei giochi da tavolo qui in UK. UKGE si svolge una volta l’anno, solitamente il primo fine settimana di giugno (nel 2019 sarà dal 30 maggio al 2 giugno), al centro congressi NEC situato a Birmingham. Ho visitato Birmingham un paio di anni fa e ho trovato una città in forte sviluppo, tant’è vero che era piena di lavori in corso. Da quel che ho sentito dire si sta stabilendo come secondo polo di riferimento dopo Londra per quanto riguarda congressi e anche molte grosse multinazionali si stanno spostando in quella direzione, credo grazie al fatto che per il momento sia più economica rispetto alla capitale. Situata più verso il centro del paese, rimane un miglior approdo anche per chi viene dall’alto nord. Il NEC è situato poco fuori dal centro cittadino, vicino allo snodo autostradale, alla stazione internazionale e all’aereoporto. Si vede che ci hanno ragionato bene su. Diciamo che in macchina da Londra ci voglio un paio di ore, da Luton dove vivo io 20/30 minuti di meno. Non ho avuto problemi a raggiungere il posto, tanto meno per il parcheggio, visto che ce ne sono numerosi proprio vicino all’entrata (5 minuti a piedi). Per i più pigri c’è anche un servizio di navetta gratuito. Ma veniamo al sodo!

Entusiasmo!!!
Da quando i giochi da tavolo hanno incominciato a far parte delle mie passioni, questa è la prima vera fiera dedicata a cui partecipo. Vorrei presentarvi dei paragoni con altre fiere, ma:

  • non avendo mai partecipato a Modena,
  • a Lucca ci andai circa 15 anni fa e
  • la fiera più recente a cui sono stato è il Romics, due anni fa,

diciamo che non sono la persona adatta. Avendo già prenotato due fine settimana a giugno ho rischiato di perdermi anche questa, ma, grazie a un collega con cui ho cambiato giorno di riposo, sono riuscito a ritagliarmi qualche ora il venerdì. Ho “trascinato” la famiglia intera, comprensiva di mia moglie, mia figlia di 15 anni e mio figlio di 8. Siamo arrivati in loco alle 12:00 e ripartiti verso le 18:00, ora di chiusura dei padiglioni.

Impressioni
Che dire, galvanizzato credo non basti a descrivere ciò che ero. Ho avuto un immenso piacere nel vedere mio figlio finalmente interessarsi ai giochi da tavolo, vederlo avvicinarsi incuriosito, chiedere informazioni, provare qualche turno e vederlo entusiasmato. Mia figlia invece l’ho vista poco, appena entrati si è fermata allo stand della Game Workshop, dove mettevano a disposizione dello spazio per iniziare a pitturare le miniature, ed è stata lì per quasi un’ora, facendo secondo me un ottimo lavoro per qualcuno che dipinge minia per la prima volta. Era già da un po’ che stavo pensando di comprare il necessario per dipingere miniature come attività familiare ed essendo mia figlia da sempre portata per l’arte me ne ha dato conferma.
Durante il corso della fiera ho avuto modo di incontrare di nuovo Bez, l’autrice di Wibbel++, In a Bind/Yogi e altri autori ed editori con cui sono in contatto su FB: vederli di persona mi ha fatto molto piacere. Purtroppo, a causa del tempo tiranno, non sono riuscito a visitare e vedere tutto quello che mi ero prefissato, anche data la presenza di mio figlio (che ovviamente mi ha rallentato un po’), ma sinceramente non mi importa: vorrei che queste fiere diventassero un momento nostro. Ci tenevo a conoscere Gonzalo Aguirre Bisi di Thundergryph Games, ma quando sono passato allo stand era molto impegnato in una specie di riunione, quindi non ho voluto disturbarlo. Sempre lì a dargli una mano avrei dovuto trovare Martyn Poole, co-autore di Robin Hood and the Merry Men, ma a quanto pare la fortuna non era dalla mia parte e quando sono passato era in pausa.
Ho respirato un’aria elettrizzante, ma rilassata e spensierata allo stesso tempo. Venerdì come per molte fiere è il giorno meno affollato, quindi non ho avuto grossi problemi a girare tra gli stand e soffermarmi un po’ di più a fare due chiacchiere con autori od editori. Non ho giocato molto, perché cercavo di vedere più cose possibili, ma purtroppo molte cose che mi ero prefissato di vedere mi sono sfuggite, sia per la fretta che per dimenticanza. Sono uscito da lì davvero soddisfatto, ma allo stesso tempo con il rimpianto di non poter stare di più, visto che alla fine di due padiglioni sono riuscito a malapena a girarne solo uno. Il prossimo anno cercherò di organizzarmi per starci tutti e tre i giorni!
Dal punto di vista organizzativo mi è sembrato tutto a un buon livello. Erano presenti diverse aree: quella per famiglie, relax, tornei, playtest, uno spazio aperto con tavoli per giocare con ludoteca annessa, uno spazio dove poter vendere e comprare giochi usati e – purtroppo scoperto troppo tardi – uno spazio dedicato ai GDR per bambini, dove venivano fatte sessioni di un ora! Leggendo i commenti di altri visitatori la fiera si sta ingrandendo di anno in anno e quest’anno si parla di un affluenza di circa 35 mila visitatori. Il costo mi è sembrato in linea con le altre fiere: un adulto singolo costava 13 pound per un giorno, ma comprando il ticket per i tre giorni si risparmiava qualcosa. Inoltre c’era l’offerta famiglia, 2 adulti e 2 ragazzi/bambini a 35 pound. C’erano anche molti rivenditori nostrani, anche se non c’erano queste grandi offerte (o magari non le ho viste io, dato che non mi ci sono soffermato troppo). Dal punto di vista degli acquisti ho comprato Mined Out! di BrainCrack Games, KS di più di un anno fa di cui feci la traduzione del regolamento. Mio figlio l’ha provato e mi ha chiesto di comprarlo. Altro acquisto/affare che ho fatto è stato Dwar7s Fall di Vesuvius Media, editore canadese di cui ho avuto modo di conoscere il proprietario, un simpatico greco di nome Konstantinos, e l’autore/illustratore Luís Brüeh, un timido ragazzo brasiliano. Konstantinos è una “conoscenza” del nostro caro F/B!O, che ha tradotto i regolamenti dei loro giochi, e praticamente mi ha spiegato che ora il gioco andrà nella distribuzione tradizionale, ma in fiera offriva il base più le espansioni, il tappetino, gli sticker e le promo di Covil al prezzo del KS… quindi non ho resistito. Mi sono anche fatto un selfie con Timo Multamäki di Perdition’s Mouth e mandato diretto sempre a F/B!O, che a suo tempo l’aveva intervistato per GSNT. Timo mi ha svelato anche una bella novità, che però non vi rivelo 😛 L’ultimo gioco che mi sono preso è stato il deck-building di Harry Potter, da tanto nel mio mirino: l’ho visto e l’ho preso. Sono stato tentato anche da Fallout, altro gioco nella mia lista dei desideri, ma visto che comunque il prezzo non era poi così vantaggioso ho rimandato. Diciamo che mi sono dedicato più a giochi adatti a giocare con mio figlio, poiché sembra si stia appassionando all’hobby (mwhuahuahuahua il mio piano famelico sta funzionando!!!).
Ora vi lascio a una piccola rassegna di quello che sono riuscito a vedere e fotografare! 🙂

Room17
Uno dei primi stand che abbiamo incontrato e in cui ci siamo fermati. Era presente la demo di Museum Rush, alla quale mio figlio ha giocato qualche turno, che è stato su KS. Praticamente i giocatori sono dei ladri che si intrufolano dentro un museo, cercando di rubare più cose possibili. Non è un cooperativo, quindi ognuno gioca per sé.
Sono presenti diverse stanze con dei mazzetti di carte: una volta raggiunte da uno dei ladri, ne viene rivelata la prima. Ovviamente si possono trovare oggetti da rubare, ma anche telecamere di sorveglianza o guardie, che quindi appaiono nella mappa. Per rubare ogni luogo ha una sequenza di dadi da soddisfare. Infatti quanto si tenta il furto si tirano tre dadi e se i risultati combaciano si prende la carta, se solo alcuni combaciano possiamo coprire i valori e continuare nel turno successivo. Per ogni tentativo di furto, che sia andato bene oppure no, il giocatore alla nostra sinistra può muovere la guardia più vicina di due passi.
Se veniamo acchiappati e non abbiamo carte in mano per sfuggire alla guardia, perdiamo tutto il bottino tranne una carta e ricominciamo con un nuovo personaggio.
Flicky Space! Questo mi intrigava parecchio e sono stato tentato all’acquisto. Praticamente si tratta di un gioco di destrezza 4X a tema spaziale. Il tabellone è formato da esagoni a indicare varie risorse, il perimetro è circondato da uno spessore tipo gommapiuma. A inizio partita, dal centro uno alla volta i giocatori posizionano la propria navicella e gli danno una schicchera. L’esagono in cui finisce la punta della nave è quello che possiamo attivare.
Ovviamente grazie alle risorse ci è data la possibilità di potenziare la nostra navicella, di acquisire equipaggio o altre carte. Nel caso in cui colpiamo un’altra nave, in base alle statistiche delle due si evince il risultato dello scontro.
E veniamo a Miremarsh. Questa era una copia di preproduzione in vista del KS in arrivo il 2 di luglio. Sono stato attirato molto dai materiali, dalla scelta cromatica e dalle piccole miniature di goblin. Si tratta di un gioco ambientato in una palude, dove i giocatori prenderanno il ruolo di diversi goblin e come tali si comporteranno per dimostrare chi merita di essere eletto Re Goblin. Sono presenti nel gioco base circa una ventina di goblin differenti, ognuno con delle abilità speciali. Il gioco può finire in due modi: uno dei giocatori riesce a completare una delle quest di livello 4; tutti i goblin muoiono e l’ultimo che rimane in piedi vince. Tranquilli! Non c’è nessuna eliminazione del giocatore. Il gioco risulta essere piuttosto letale per i poveri goblin, ma – come si dice – morto un goblin se ne prende un altro! A inizio partita infatti c’è una riserva di goblin in base al numero di giocatori (mi pare che in 3 giocatori ce ne siano 9 a disposizione). Nel momento in cui il proprio goblin muore, appunto, se ne prende un altro. Quando la riserva è finita, colui che rimane vivo sarà eletto Re Goblin. Il gioco praticamente è una sorta di push-your-luck, ma con pianificazione e possiblità di comprare oggetti per migliorare le statistiche dei goblin ed eventualmente interagire con i risultati dei dadi.
Il tabellone rappresenta una palude suddivisa in esagoni. I giocatori partono dal centro e in fase di setup si posizionano intorno ad essa gli esagoni coperti di livello 1, introno ad essi quelli di livello 2, poi quelli di livello 3 e per finire, solo nei quattro angoli, quelli di livello 4. Praticamente nel proprio turno si tirano i dadi in base a quanto descritto sulla scheda del nostro goblin e con questi si possono eseguire azioni: si può guardare segretamente uno degli esagoni coperti adiacente a noi, ci si muove e si combatte. Gli esagoni presentano diverse sfide, come trappole, missioni, mostri o dungeon. Interessante che quando si scopre una tessera dungeon bisogna pescarne una casualmente e posizionarla sopra l’esagono.
Su ogni tessera, in base al tipo di sfida, sono indicati i simboli da avere con i dadi per potersi muovere su di essa e sopravvivere. Alcune di esse sono obbligatorie da soddisfare quando ci si muove, ma non quando ci si staziona. Nell’esempio fatto da noi potevo sfidare un mostro, il quale aveva due livelli di sfida, che mi avrebbe potuto dare monete. Grazie alle monete è possibile acquistare oggetti per aumentare il nostro pool di dadi, modificarli o addirittura delle magie. Cosa importante è che alla fine di ogni turno il nostro goblin deve mangiare un pesce e ogni goblin parte con 9 pesci. Indovinate cosa succede quando finiscono i pesci? 🙂
Il gioco sembra molto divertente, anche se c’è da verificare il tipo di interazione presente. La variabilità sembra elevata già di suo grazie al numero dei personaggi, agli esagoni che sono più di quanti ne vanno posizionati nella plancia, alle tessere dungeon, agli oggetti e ad altro ancora. Parlando con l’editore mi ha rivelato che hanno già pronti dei componenti aggiuntivi da sbloccare con gli SG. Sicuramente un gioco da tenere d’occhio!

The City of Games
Proprio di fronte a Room 17 c’era lo stand di The City of Games, ovvero Frank West, l’ideatore di City of King. A vederlo apparecchiato sul tavolo è davvero una goduria. Purtroppo ho mancanto entrambe le campagne. La prima era in concomitanza con la seconda edizione di Gloomhaven. La seconda ha aggiunto espansioni e miniature e il mio senso di completezza non si accontentava di prendere il gioco base, mentre il mio portafoglio non si poteva permettere l’all-in! XD Le miniature sono ben fatte, l’uomo roccia è davvero spettacolare! Era presente anche Vadoran Garden, gioco ambientato nell’universo di City of King, ma che purtroppo non ho provato. Vi lascio un paio di foto fatte nello stand.

So che sembra un classico selfie… in realtà stavamo misurando le nostre pance… chi avrà vinto?

BrainCrack Games
Poco più avanti c’era lo stand dove erano esposti i loro ultimi Kickstarter: Mined Out!, Farsight, Dead & Breakfast, ma sopratutto l’anteprima di Ragusa, loro prossimo Kickstarter. Iniziamo con il dire che ho avuto modo di incontrare di persona Lewis Shaw, la mente dietro BrainCrack Games, dopo esserci “conosciuti” su FB per la traduzione in italiano di Mined Out!. Proprio questo gioco ha attirato mio figlio, che l’ha voluto provare e poi comprate (ma da chi avrà preso???). Dead & Breakfast ha una grafica coloratissima, dalla campagna KS davvero non rendeva, al tavolo è tutta un’altra cosa! Farsight, gioco di guerra a squadre, aveva due tavoli demo, con le miniature pitturate professionalmente… SENZA PAROLE! E ora veniamo a Ragusa. Dalla mente nostrana di Fabio Lopiano (Calimala), gioco ambientato nella città rinascimentale di Ragusa di Dalmazia (Dubrovnik ai giorni nostri). I giocatori si ritroveranno a piazzare le proprie case nell’intersecazione tra 3 esagoni, attivandone le abilità. Se su uno di questi esagoni è presente un’altra casa, anche il proprietario di quella casa avrà il diritto ad eseguire l’azione. Ci sarà la possibilità di manipolare il mercato, fare l’upgrade delle case in torri e di costruire il muro.

Osprey Games
Continuando mi sono imbattuto nello stand della Osprey, scovando la mia prima chiccha. Oltre al restyle di High Society, Lost Expedition, London e altri giochi della loro linea, c’è un tavolo demo per il nuovo gioco di nietepopodimenoche Martin Wallace. Nome: Wildland. Ambientazione: Fantasy!!!  Tipo di gioco: Stile rissa in un pub! Praticamente ci sono 4 fazioni, ognuna con le proprie miniature a indicare i combattenti e con il proprio mazzo che ne determina anche lo stile di gioco. Se ho ben capito, bisogna sbarazzarsi delle carte dell’avversario che sono presenti nel nostro mazzo, raggiungendo determinati punti della mappa. In tutto questo sono presenti i classici archetipi come tank, healer, assassino, eccetera, ma ognuno con le peculiarità della propria fazione. L’uscita è programmata per novembre (praticamente dopo Essen) a un costo di circa 60£ che dovrebbero essere 70/75 euro.

Passaggi Veloci
No, non è il nome di una casa editrice.

Pyramid

 Nuovo gioco dalla casa editrice di Ice School, ambientato nello stesso universo. Praticamente un giocatore da una parte è il maestro, dall’altra ci sono gli alunni che devono muoversi in questa specie di labirinto in verticale. La cosa interessante è che entrambi stanno su grazie ai magneti. Il maestro deve cercare di catturare gli alunni.

U-Boat

UUUUU-Boat

Scusate, ma di questo non ricordo il nome…

Questo era veramente interessante. Praticamente una vera trasposizione di un tower defense in gioco da tavolo. Diversi eroi presenti, possibilità di posizionarli sul campo di battaglia o sulle torri. Sistema in & out dei giocatori in qualsiasi punto della partita. Difficoltà che si modula in base al numero dei giocatori e al livello dei personaggi. Peccato che chiedeva 100£, ma per la qualità dei materiali e la quantità era troppo. Sembra sia stato autoprodotto (tanto di cappello) con un servizio on-demand che ovviamente non gli ha permesso di ottenere un prezzo adeguato.

Battle System Core Space è praticamente un sistema di gioco utilizzabile con vari scenari. Gli scenari in 3D sono fatti veramente bene e si può interagire con molti di essi. Ho provato un turno e la cosa che mi ha veramente sorpreso è che sono andato ad aprire una cassa: per vedere cosa c’era dentro ho dovuto aprire la cassa e tirare fuori il token all’interno! Per il resto l’ho trovato un po’ troppo macchinoso.

Barpig è un party game a tema maialesco ambientato all’interno di un bar. Ogni giocatore inizia dal livello 1 e con 10 bevute. Ogni personaggio ha un’abilià speciale che varia dalle azioni più assurde: innescare una sequenza di movimenti tra i giocatori, scegliere un animale e decidere chi ha fatto il verso più veritiero, ecc. Illustrazioni molto belle.

Ed eccoci a Vesuvius Meida, dove ho incontrato un’altra conoscenza del nostro caro F/B!O, ovvero Konstantinos, editore di Dwar7s Fall, Dwar7s Winter e Covil. Era presente anche l’autore/disegnatore Luís. Mi ha ubriacato di parole parlandomi di Fall, tanto è vero che abbiamo colto l’offerta fiera, con il pacco completo KS prima che il gioco vada in grande distribuzione.

Stuff By Bez
Ho avuto il piacere di re-incontrare l’autrice di In a Bind (ora conosciuto come YOGI pubblicato da Gigamic), Wibbell ++, Kitty Cataclism e il suo nuovo progetto per il prossimo KS, Plus. Abbiamo fatto un round a Grabbell utilizzando il mazzo di Wibbell++ che ha da quando ha incominciato a fare dimostrazioni alle fiere. Ha stimato che quel mazzo di carte ha fatto circa un migliaio di partite! Solo alla ultima Essen ne ha contate più di 250. Poi ci ha fatto provare il prototipo di Plus. Praticamente su un lato delle carte sono presenti dei simboli come triangolo, cerchio, quadrato, di quantità e colore variabile, mentre sull’altro lato della carta sono presenti in formato più grande 1 o 2 tra colori e/o forma. Praticamente a inizio partita si gira la carta. Il dorso indica nero + rosa. I giocatori devono rispondere con il numero che indica quanti simboli neri e rosa vedono nella carta girata nell’altro lato. Il primo a rispondere giusto prende la carta e la pone davanti a sé. Da questo momento in poi ogni volta che si scopre una nuova carta, chi ha carte davanti a sé deve contare non solo i simboli/colori della nuova carta, ma anche delle carte che ha davanti a sé. Se si sbaglia a dichiarare il numero si perdono tutte le carte davanti a sé. Il gioco termina se un giocatore arriva ad avere 6 carte davanti a sé o se finisce il mazzo, in quel caso chi ha più carte davanti a sé vince. Semplice idea, gioco di destrezza mentale, che sembra più facile di quello che in realtà è. Brava Bez!

La sua galleria di gatti disegnata dai visitatori! 🙂

Plus

Black Box Adventure
Dall’editore di Revenge of Dictators (non me lo ricordo su KS) e Frutti di Mare (ricordo, ma non mi aveva incuriosito granché, provato e non mi è dispiaciuto), io e Alessandro abbiamo provato Itchy Monkey che ha tuttora una campagna attiva su KS. Praticamente nei panni di parassiti i giocatori dovranno “colonizzare” le varie scimmie. Nel proprio turno si può decidere di aggiugnere un insetto, muovere un insetto, muovere una scimmia fino a che non incontra un ostacolo e spostare quanti insetti si vuole sulla scimmia adiacente oppure rimuovere (se presenti) 5 insetti di uno stesso giocatore da una scimmia. Il gioco termina quando uno dei giocatori colonizza (almeno 3 propri insetti) i 3 gorilla O 4 scimmie dello stesso tipo O 5 scimmie a caso. I gettoni scimmia rappresentano un lato semplice e un lato avanzato con abilità speciali delle scimmie. Componenti in cartoncino bello spesso, illustrazioni simpatiche e meccaniche lineari.

E finisce qui la mia fiera. Sono andato sprovveduto di proposito, visto il poco tempo a disposizione, mi sono fatto trascinare dalla corrente e dai tempi di mio figlio 🙂 Sono uscito da lì elettrizzato! Molto soddisfatto, anche se da una parte mi spiace non aver potuto provare tanti dei KS che erano presenti come Blight Chronicle, Chronicle of Crime, Villagers e tanti tanti altri giochi conosciuti o meno. Senza dubbio il prossimo anno ci andrò tutti e 3 i giorni! Vi lascio con le foto di noi che andiamo 🙂

Concludo così il mio primo report! Primo di una lunga serie, mi auguro XD
Piaciuta questa ventata d’oltre Manica qui a Giochi Sul Nostro Tavolo?!?

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