The Necronomicon Gamebook – Dagon

Ci siamo persi per voi negli incubi e nei rituali oscuri di Dagon un Libro Game della serie The Necronomicon Gamebook, ideata e di Valentino Sergi (basata sulle storie di Howard P. Lovecraft), edito da Officina Meningi

E’ ormai notte quando entrate nell’orribile Cimitero. Una pallida luna d’inverno proietta ombre distorte, gli alberi nudi si inchinano sull’erba gelata e le lapidi crepate, la Chiesa coperta d’edera punta al cielo un dito poco amichevole e il vento della notte soffia da paludi ghiacciate e mari freddi(The Necronomicon Gamebook – Dagon)

Vi ricordo che Dagon può essere giocato in combo con il volume già recensito Kadath da utilizzare come estensione delle Terre del Sogno in sostituzione dell’omonimo capitolo in fondo al libro. Provateci, non ve ne pentirete!

La copertina di “The Necronomicon Gamebook – Dagon” (illustrazione di Alberto del Lago)

Ambientazione e Trama

Howard Philips Lovecraft, scrittore americano dei primi del 1900, è riconosciuto come uno dei maggiori autori di letteratura horror, precursore della fantascienza angloamericana, autore di opere che sono una contaminazione tra horror, fantascienza soft, dark fantasy e low fantasy.

The Necronomicon Gamebook – Dagon vi porterà ad affrontare gli orrori di tre grandi classici del Maestro: Dagon, Il Rituale, Il segugio tutti adattati in un terrificante intrico di bivi dove, armato di dado e matita, percorrerai le vie dell’arcaica Kingsport, cittadina portuale a sud di Arkham.

In Dagon la città di Kingsport, che fa da sfondo alle vicende del protagonista, viene descritta fedelmente ai racconti lovecraftiani come una città nevosa, ricca di abbaini, campanili, tetti sporgenti, antiche guglie, salici e cimiteri.

Come protagonisti di The Necronomicon Gamebook – Dagon, percorrerete gli oscuri vicoli di Kingsport fino ad arrivare al cospetto di terribili forze ancestrali per provare a respingerle utilizzando un potente e malvagio artefatto, che potrete portare con voi anche nei volumi successivi.

Anche stavolta praticamente una passeggiata di salute…

“Ti ritrovi semi-affondato in una distesa di melma nera…”
The Necronomicon Gamebook – Dagon

La scrittura… e l’illustrazione

Coerentemente con gli altri volumi, “Essenziale” emerge come la parola chiave tanto nella scrittura quanto nell’illustrazione di The Necronomicon Gamebook – Dagon.

Le illustrazioni a tutta pagina di Dagon ci mostrano immagini cupe, in cui il colore nero è dominante, con uno stile affine all’ acquarello, le cui pennellate decise ed il contrasto netto con i pochi punti completamente bianchi, mostrando grande maestria nel giocare con le luci, le rendono di ancora maggiore impatto per il lettore.

Ritroviamo nelle illustrazioni più piccole o a mezza pagina l’impiego di uno stile a matita, che crea un perfetto movimento di sfumature, rendendo le immagini ben vive.

Anche questa volta si raggiunge perfettamente lo scopo che tutte le rappresentazioni visive di Dagon hanno nel gettare il lettore in una sensazione di angoscia sempre più incalzante.

La scrittura si conferma semplice, lineare e di facile comprensione.

“Le descrizioni in Dagon si concentrano in maniera straordinaria su ciò che circonda il lettore in quel preciso istante: è come se ci si muovesse attraverso una nebbia che ostacola la visione oltre l’attimo presente, lasciando il resto del mondo sfocato. Una costante sensazione di estraneità e intrappolamento pervade il lettore, il quale avverte che l’unica via d’uscita è completare il compito assegnato, come se fosse in una sorta di trappola dalla quale non si può fuggire se non portando a termine la missione.”

Si, mi auto-cito dalla recensione precedente, ma non per mancanza di argomenti. La sensazione di essere in trappola è quanto mai presente, coerente sia nella trama che nella modalità di scrittura descrittiva.

Così ho detto, sia messo agli atti…

“Non hai mai visto il volume, ma quando ne leggi il titolo, Necronomicon, ricordi di averne sentito cose mostruose” – The Necronomicon Gamebook – Dagon

Le meccaniche di gioco

Le meccaniche di gioco di Dagon sono semplici e ben oliate, di immediata lettura, mantenendo un ottimo equilibrio fra alea e strategia, ovvero le decisioni che prenderete in fase iniziale sull’assegnazione dei punteggi del personaggio o sulla scelta dell’equipaggiamento durante l’avventura.

Il personaggio e i suoi punteggi

I punteggi sulla scheda di The Necronomicon Gamebook – Dagon si suddividono in tre categorie fondamentali: Vigore, Volontà (per cui dovrete distribuire 6 punti caratteristica) e Resistenza.

Il Vigore incarna la vostra forza fisica, rivelando la vostra abilità principale nel combattimento. Al contrario, la Volontà riflette la vostra capacità di resistere ai molteplici traumi mentali cui sarete esposti, fungendo da baluardo contro la completa perdita di ragione e l’immergersi nella follia.

La Resistenza, infine, quantifica il numero di ferite che potete subire prima di arrivare alla morte. Un aspetto che, per dirla schiettamente, non sarà affatto piacevole…

Alla base della scheda troverete uno spazio destinato a segnare il progresso nel vostro percorso verso la follia. Credetemi, perdere la sanità mentale sarà un’impresa tutto fuorché difficile ed influenzerà tutti i vostri punteggi…

La Scheda del Personaggio di The Necronomicon Gamebook – Dagon
I combattimenti, le armi e gli oggetti magici e tutto l’equipaggiamento

I combattimenti in The Necronomicon Gamebook – Dagon si decidono grazie ad un’utile tabella presente nella Scheda dei Combattimenti.

In sostanza, il procedimento è semplice: è sufficiente confrontare il vostro punteggio di Vigore, al quale avrete aggiunto il bonus fornito dall’eventuale arma e il risultato del tiro di dado, con il punteggio di Vigore del vostro avversario per determinare l’esito dell’azione. In base al numero risultante subirete o meno dei danni ed infliggerete o meno danni al vostro avversario, ripetendo l’azione fino a che uno dei due va a zero e muore.

Parliamo un secondo dei combattimenti e della morte. Spesso nei vari librogame mi sono imbattuto in “se sconfiggi il nemico vai al n. x, se invece sei sconfitto vai al n. y”… e invece no: tranne qualche eccezione in The Necronomicon Gamebook – Dagon o vinci o muori.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento, partirete nudi e crudi, ma potrete recuperare oggetti e armi fino ad un massimo di 5, da annotare ovviamente nell’apposita sezione.

Editorialmente parlando

The Necronomicon Gamebook – Dagon è un libro immersivo e coinvolgente, ma che si legge in un paio d’ore, caratterizzato da una copertina morbida, una doppia spillatura e un formato A5.

Quest’opera, con un numero contenuto di pagine, si articola in 80 paragrafi, preceduti da un’introduzione, il regolamento del gioco e le schede del personaggio da riempire ed in appendice altri 10 paragrafi nel capitolo “Le Terre del Sogno”. Formato, struttura organizzativa del gioco, trama e regolamento, rendono The Necronomicon Gamebook – Dagon un’esperienza avvincente e accessibile, perfetta per chi cerca una lettura dinamica e coinvolgente.

Rigiocabilitá

Sicuramente The Necronomicon Gamebook – Dagon può essere rigiocato almeno un paio di volte: la prima per vedere quanto velocemente sarei morto se fossi stato un po più temerario nelle scelte, la seconda per provarlo in combo con Kadath ed ampliare la parte delle Terre del Sogno.

Conclusioni

Le mie conclusioni rimangono sostanzialmente invariate rispetto alla prima opera della trilogia recensita: The Necronomicon Gamebook – Dagon a me è piaciuto, l’ho trovato scorrevole, avvincente, privo di difetti, capace fin da subito di farti calare nelle atmosfere oniriche e spaventose del Maestro di Providence.

Nemmeno a dirlo, consiglio subito la lettura in accoppiamento con Kadath e se volete un pomeriggio di spassoso terrore, suggerirei di leggere subito a seguire anche The Necronomicon Gamebook – Carcosa che sarà oggetto della prossima recensione.

Ringrazio Officina Meningi per la Copia Review

–Le immagini sono tratte dal manuale, scattate da noi o prese dal sito della/e casa/e produttrice/i alle quali appartengono tutti i diritti sui giochi di cui si parla. Le immagini e le regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco.–


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