Scritto in modo misterioso da
LucaCiglione
Eccoci a parlare di Sine Requie: La Notte del Graal un librogame edito da Serpentarium nel 2023 e che è il seguito de “I Randagi delle Terre Perdute” di cui abbiamo scritto qualche settimana addietro.
La firma di Sine Requie: La Notte del Graal, è sempre quella di Matteo “Curte” Cortini già autore del precedente capitolo ed insieme a Leonardo “Moro” Moretti autore del GDR di Sine Requie vincitore di diversi premi nell’arco della sua ventennale storia.
Il comparto grafico è nuovamente curato da Giulia Manucci ed anche le illustrazioni viene ripetuta la formula del libro precedente con una squadra di grafici con il fuoriclasse Alberto Bontempi che si distingue grazie a tavole davvero suggestive a tutta pagina e perfettamente integrate con la narrazione.
Editorialmente parlando
Sine Requie: La Notte del Graal mantiene le caratteristiche del suo predecessore riproponendo la stessa cura del dettaglio, con una lussuosa edizione deluxe in cartonato con copertina rigida e brossura a filo refe cucita.
Le pagine interne sono arricchite da una cornice nera che danno al libro un aspetto vissuto di diario di viaggio, la carta è opaca di ottima grammatura rendendo il libro robusto ma facilmente sfogliabile.
Insomma dal punto di vista editoriale abbiamo una conferma qualitativa che rende questo libro un oggetto piacevole da possedere.
Il libro risulta abbastanza compatto pur avendo un carattere abbastanza grande e leggibile, e si sviluppa in 280 paragrafi per 245 pagine di libro (Una ventina dedicate a regolamento, achievements e schede personaggio).
L’ambientazione
Il libro è ambientato nel mondo del GDR Sine Requie, ma non è affatto un prerequisito conoscerlo, infatti, con una veloce introduzione ci viene immediatamente presentato lo scenario nel quale si svolgerà la vicenda e soprattutto ci viene immediatamente svelato quanto esso sia potenzialmente letale.
L’avventura si svolge nel 1957 ma in un mondo distopico dove proprio il giorno dello sbarco in Normandia è accaduto qualcosa di inimmaginabile: I morti, per qualche motivo, si sono risvegliati ed hanno cominciato ad attaccare gli umani per nutrirsi.
Questo ha sostanzialmente fatto fallire l’avanzata delle truppe alleate e così la seconda guerra mondiale è stata vinta dai Nazisti. In Italia ha ripreso potere il papato, rifondando il Sanctum Imperum. Tuttavia la maggior parte dei territori è diventata una Landa Desolata, abitata dai morti e da pochi coraggiosi, quelle le cosiddette Terre Perdute.
La Trama
Il nostro personaggio è un cacciatore di morti, ossia qualcuno che si spinge nelle Terre Perdute, per conto di altri affrontando i pericoli per ottenere in cambio denaro. Ne “I Randagi delle Terre Perdute” avevamo scoperto da un templare, tal “Fratello Giorgione”, della reale esistenza del Graal.
Il nostro compito sarà quindi trovarlo cercando, contemporaneamente, di non morire nel tentativo.
La scrittura
La scrittura di Sine Requie: La Notte del Graal è molto particolare ed ha alcune peculiarità. La prima è che i paragrafi sono piuttosto brevi ed utilizzano spesso dialoghi per raccontare cosa stia accadendo. Questo unito ad una continua serie di eventi rende la partita tesa e molto coinvolgente, spingendo il lettore a continuare senza mai annoiarsi.
La seconda è l’uso del turpiloquio. Il retro di copertina ci avverte: “Alto contenuto di violenza, tormento e sangue e parolacce”, e non c’è modo migliore di dirlo.
Notate bene che però questo utilizzo non è fine a se stesso, ma perfettamente immerso nel mondo che ci viene presentato rendendo il racconto più vero ed umano.
In generale, possiamo dire che Cortini fa un ottimo lavoro, riuscendo a descriverci situazioni a tratti raccapriccianti facendocele però amare e lasciandoci con sano stupore per alcune trovate.
A differenza del primo capitolo, La Notte del Graal presenta alcune parti relative ai sogni del protagonista, più oniriche e con lunghezza maggiore del solito. Una scelta che sviscereremo nel proseguio dell’articolo e che si riflette nel numero di paragrafi che sono quasi la metà nello stesso numero di pagine.
Meccaniche di Gioco
Sine Requie: La Notte del Graal ha un sistema di gioco senza dadi, semplice ed adatto anche a neofiti del genere. Cortini qui con una buona dose di coraggio, sceglie di non mantenere ciò che aveva proposto e che aveva funzionato, ne “I randagi delle Terre Perdute”, semplificando ulteriormente le regole.
Durante la nostra avventura saremo accompagnati da alcuni alleati. Ogni alleato ha tre stati, sano, ferito, morto. Ogni volta che riceveremo una ferita potremo assegnarla a chi vorremmo mutandone lo stato.
Un personaggio ferito rimane con noi ma sostanzialmente non potrà agire in maniera attiva (Ma potrà essere curato). Se morto ovviamente verrà abbandonato nelle Terre Perdute (e possibilmente sventrato prima, per evitare che si risvegli).
Qualora decidessimo di assorbire noi la ferita, passeremo ad un paragrafo speciale.
Oltre a questa meccanica viene mantenuta la grande presenza di parole chiave che permetterà di farci esplorare diverse ramificazioni del testo. Queste parole chiavi saranno sempre attinenti a quel che facciamo e perciò immediatamente riconoscibili, cosa che ho apprezzato.
Un’ultima meccanica, anch’essa mantenuta dal libro precedente, è quella di nascondere nelle immagini alcuni indizi che ci porteranno a leggere paragrafi bonus segreti. Purtroppo anche qui è usata in modo parco.
Infine, novità, il libro è suddiviso in ben sette parti, all’inizio di ognuna delle quali potremo salvare il gioco per ripartire da quell’esatto punto e nelle quali ci verrà sempre riassunto il regolamento.
I Combattimenti
Come detto non ci sono dadi ed i combattimenti si risolvono perciò in modo predeterminato a seconda di come li affronteremo e dell’equipaggiamento in nostro possesso.
In questo il libro è molto cinico e realistico: attacchiamo disarmati all’arma bianca 10 soldati? Non finirà affatto bene.
Impressioni
Come avete letto nei precedenti paragrafi l’autore, in Sine Requie: La Notte del Graal ha, da un certo punto di vista, scelto di fare alcuni cambiamenti rispetto all’esordio.
Ora avendo come si dice “Fatto il Botto” con I randagi delle Terre Perdute questa operazione era decisamente intrinseca di grandi rischi. Proviamo a valutarne insieme la portata.
FRUIBILITA’ E MECCANICHE
La scelta di una meccanica ancora più semplificata rende La Notte del Graal assolutamente fruibile da chiunque. Onestamente, però, essendo a causa del linguaggio, un prodotto dedicato sostanzialmente agli adulti, a mio parere, non se ne sentiva davvero il bisogno.
In ogni caso, la meccanica è pulita ed elegante e ci permette comunque una gran variabilità nella creazione del team e nelle scelte di quale/i personaggi prediligere cercando di mantenerli in vita a discapito di altri.
Possiamo dire quindi che, da questo punto vista, il livello si mantiene di qualità e il libro piacevole da giocare: l’aver semplificato le meccaniche non inficia l’esperienza di gioco ampliando ancora la pletora dei potenziali lettori.
TRAMA
In Sine Requie: La Notte del Graal fin dai primi capitoli risulta evidente il desiderio di dare maggiore importanza alla parte Onirica delle avventure che avevamo visto in modo davvero marginale nel primo capitolo. Qui i sogni, le visioni e la parte fantasy assumono un rilievo maggiore e soprattutto nel finale diventano preponderanti.
Personalmente, avevo amato la cruda realtà de “I randagi delle Terre Perdute” ma capisco che questa sia una preferenza personale e che altri potrebbero invece amare questa dimensione che riprende in parte anche la gestione dei tarocchi del gioco di ruolo.
Quindi abbiamo una gestione diversa, meno realistica, del mondo in cui ci muoviamo, migliore o peggiore dipende solo dalle preferenze del lettore.
RITMO
La forza di Sine Requie e della scrittura di Cortini è secondo me il ritmo della lettura ottenuto spesso con dialoghi diretti incalzanti e colpi di scena continui. La lunga prima parte e il continuo spezzettare la narrazione in capitoli, secondo me, fa perdere un po’ di brio alla narrazione.
Capiamoci, è comunque un librogame che si fa leggere e ci mantiene incollati alle sue pagine ma, rispetto alla velocità del primo capitolo, ci si mantiene piuttosto distanti. D’altronde è lo stesso numero di paragrafi (quasi la metà) a darci un indice di questa differenza marcata.
I COMPRIMARI
Qui arriva secondo me il vero punto dolente di Sine Requie: La Notte del Graal. Dovremo comporre un team di tre alleati scegliendo tra quattro. Saremo poi, inoltre, accompagnati da un quinto personaggio non giocante. Le pagine sono troppo poche per riuscire davvero a comprendere le motivazioni di questi personalità che risultano così poco incisivi.
Ed è un peccato, perché si intuisce chiaramente che sono soggetti interessanti e con una loro profondità, che però, purtroppo, non riesce ad emergere appieno.
Il personaggio che ne esce peggio è “Il Ratto” il coprotagonista del primo volume che rimane appiattito e non brilla come dovrebbe (e diciamocelo per chi ha letto “I randagi delle Terre Perdute” di ratto non se ne ha mai abbastanza).
A chi è rivolto
Sine Requie: I Randagi delle Terre Perdute è un librogame che per tematiche, scene di violenza e presenza di parolacce è decisamente consigliato ai maggiori di quattordici anni.
Dal punto di vista delle meccaniche invece è fruibile davvero da chiunque, anche fosse alla prima esperienza, seppur risulti molto punitivo.
Arrivare ai finali “buoni” è impresa davvero ardua dato che soprattutto sul finale avremo quasi un unico path per la corretta risoluzione del libro.
Rigiocabilità
Da quanto specificato sopra è facile capire che saremo portati a giocare il libro svariate volte solo per raggiungere il finale migliore. Inoltre scegliendo diversi team andremo a cambiare in modo massiccio l’avvicinamento al Graal. A questo si aggiunge poi la presenza di alcuni obiettivi, specificati a fine testo, che probabilmente vorremmo completare.
Sicuramente quindi siamo di fronte ad un prodotto che ci terrà occupati per diverso tempo, spingendoci ad esplorarlo a fondo.
Considerazioni finali
Sine Requie: La Notte del Graal è un bel libro, la cui principale problematica è essere il seguito di qualcosa di imperdibile.
Dalla lettura si percepisce come Cortini quasi sappia che essere all’altezza del primo libro sia un’impresa ardua e cerca di cambiare le carte in tavola cercando di portare novità all’interno dello stesso mondo.
Il risultato è un librogame che risulta assai piacevole, sia in termini di gioco che di lettura ma che, letto senza conoscere le vicende della prima avventura, a mio parere perde un po’ di mordente e soprattutto rende il finale molto meno emotivo.
Il libro è comunque tipograficamente un gioiellino, le meccaniche funzionano e pur nella loro semplicità riescono a darci molte alternative e farci sentire padroni del nostro destino.
La narrazione è più onirica del primo libro ma risulta sempre piacevole ed interessante mentre il vero tallone d’Achille, ma sempre solo se paragonato al precedente lavoro, è la profondità dei personaggi secondari.
In conclusione Sine Requie: La Notte del Graal è un libro assolutamente da leggere, ma se volete ascoltarmi, fatelo solo dopo aver letto “I randagi delle Terre Perdute”.
Il finale, quasi scioccante lascia aperto un seguito e le premesse sono davvero esplosive, quindi la mia curiosità in tal senso è massima.
Ringrazio Serpentarium per la Copia Review
–Le immagini sono tratte dal manuale, scattate da noi o prese dal sito della/e casa/e produttrice/i (Serpentarium) alle quali appartengono tutti i diritti sui giochi di cui si parla. Le immagini e le regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del librogioco.–