Mia London e il Caso dei 625 Furfanti, titolo che ci porta nei panni della famosissima detective Mia London alla ricerca del colpevole tra 625(!) possibili colpevoli. Il gioco, giocabile a partire dai 5 anni in partite di 10 minuti circa; i nome degli autori sono: il titolato Antoine Bauza (più di cento titoli a me piace citare 7 Wonders) e Corentin Lebrat (Draftosauros il suo titolo più conosciute), mentre la parte grafica è di Nikao.
I Materiali
La scatola contiene:
- quattro libretti indagine;
- quaranta carte accessori, divise in dieci carte Cappello, dieci carte Occhiali, dieci carte Baffi e dieci carte Papillon. .
La parte grafica è sicuramente riuscita e perfettamente in tema; i materiali, anche nella loro semplicità, danno un simpatico flavour con in particolare il libretto indagine che è davvero ben fatto. Materiali certamente promossi e super funzionali al gioco.
Il gioco… ovvero eccovi le regole
Prima di giocare si sceglie una carta per ognuno degli accessori, Cappello, Occhiali, Baffi e Papillon e la si mette da parte, ogni accessorio è presente in coppia, quindi avendo messo da parte un accessorio questo sarà quello da indovinare.
L’investigatore capo, forma quattro pile con i cappelli, andandoli a scoprire e sostituire uno per volta, poi farà la stessa cosa con tre pile per gli occhiali, due pile per i baffi e una pila di papillon. Ogni volta che viene girata l’ultima carta di un accessorio aprono il proprio libretto e muovendo le alette segneranno la figura che pensano di aver visto una sola volta. Selezionati i quattro accessori si potranno confrontare con quelli del Furfante ricercato. Chi ha individuato il maggior numero di accessori sarà il vincitore, in caso che il numero sia uguale vincerà chi ha l’accessorio nella sezione più bassa e in caso di ulteriore parità ci sarà più di un vincitore.
Considerazioni Personali / Impressioni
Parto riportando dall’affermazione di mia figlia “papà quando fai la recensione di Mia London falla bella, mi raccomando”, detto da chi gioca da tanti anni pur avendone solo sette e ha giocato a tanti, tantissimi giochi. Mia London nel 2021 è anche stato nominato al Kinderspiel des Jahres. Le premesse per dire che è un buon gioco ci sono tutte.
La cosa più interessante è nel fatto che una meccanica strausata come quella della memoria possa ancora dire qualcosa di nuovo ai giocatori; con una re-interpretazione del Memory sia nel suo uso sia nella sua tematizzazione. Partiamo con il suo twist più importante, ovvero come si deve ‘giocare’ con la memoria. Sono un fan del ragionamento privativo, l’associazione qui è per eliminazione e non per associazione come è, solitamente, in questa tipologia di giochi; questa diversa prospettiva rende il gioco un qualcosa di diverso rispetto a molto (tutto?) quello che avete a casa basato sulla memoria.
Complessità e Longevità
Il gioco ha flusso molto semplice e diretto e la difficoltà è data dal ritmo / velocità con cui vengono girate le carte, infatti una maggior tempo di visione permette (o dovrebbe permettere) una maggiore facilità di memorizzazione. Sicuramente chi gira le carte, qualora partecipi anche attivamente al gioco, ha un piccolo svantaggio essendo impegnato non solo nell’attività di memorizzazione ma dovendo anche scandire i tempi di gioco.
Il gioco ha un gradi di complessità un po’ basso, che, a seconda delle prospettive può essere sia un pregio sia un difetto, quello che manca, a mio giudizio, sono ‘step successivi’ che possano aumentarne la difficoltà e, di conseguenza la longevità. Noi abbiamo provato una modalità più difficile mischiando i vari indizi, ma non ci ha convinto appieno.
In Conclusione
Altri punti di forza di Mia London sono una grafica particolarmente azzeccata in relazione al gioco oltre al fatto che trovare un colpevole è sempre divertente. Inoltre il Libro Indagine è particolarmente semplice da utilizzare per i più piccoli per provare ad individuare il nostro colpevole tra le 625 configurazioni possibili. Il momento della scoperta ci dà una suspence ed è sicuramente divertente vedere uguaglianze o differenze tra i vari accessori scelti. In conclusione Mia London è un gioco interessante, che usa la memoria in un modo, non usuale e sfrutta un tema come quello della ricerca del colpevole che fa sempre una certa presa su qualsiasi tipo di giocatore.
Cosa si impara in questo gioco
Personalmente aggiungo questo paragrafo perché ritengo importante ricordare che il gioco è fondamentale nel percorso di crescita del bambino e che “tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta“ dallo scrittore canadese e premio Nobel Saul Bellow.
Ecco quindi in elenco le cose che Lorenzo e Letizia hanno imparato (o ripassato) giocando a Mia London:
- ad approcciarsi ad un’indagine per trovare un colpevole;
- a giocare con la memoria;
- a valutare l’impatto del tempo per la difficoltà di un gioco.
Le età giuste per giocarci
L’indicazione 5+ individua con precisione l’età minima di accesso al gioco e direi che siamo assolutamente d’accordo con questa indicazione. L’età massima, invece, direi che è attorno ai dieci anni, in cui a Mia London verranno preferiti altri titoli sia per dinamiche simili (per quanto la memoria sia tipicamente meccanica adatta ai più piccoli) sia per atmosfere simili alla caccia dei colpevoli.
Si ringrazia l’editore per la copia recensore fornita in cambio di una recensione imparziale e intellettualmente onesta.