[Ieri Sera sui Nostri Tavoli] Evergreen, Hidden Leaders e altri 4! (+ indovinello)

e da tutti gli impressionanti

Buona domenica a tutti!

Ieri sera sui nostri tavoli abbiamo seguito i raggi del sole, ci siam spartiti dei bei gruzzoletti, abbiamo corso per due diversi colori, siamo fuggiti in preda allo spavento, abbiamo arraffato il più possibile e siamo quasi morti di freddo.

Buona lettura.


PILLOLE

[Valeria-MeepleOnTheRoad] Evergreen • 1-4 giocatori • 8+ • 45′ • giocato in 4 • 60′ con spiegazione

Ieri sera Evergreen
Evergreen

Ogni anno dopo Essen io e Francesco ci vediamo per provare i titoli che lui ha preso in fiera mentre io ero a Milano a rosicare. Chiamiamo questo nostro piccolo evento “Essen a casa Testini”, ma stavolta l’abbiamo dislocato da me. Con noi, naturalmente, Huachong, il Riccio e i due bimbi.


Francesco svuota sul tavolo un’intera bustona – quelle grosse di plastica del supermercato – di scatole e scatoline di tutte le dimensioni. Il mio sguardo viene catturato da una copertina bianca con su un mondo e un grande albero. “Me lo ricordo questo, era in visione al Play, mi pare. È quello in cui devi far crescere gli alberi.” Non faccio in tempo a pronunciare la parola “albero” che l’animo ambientalista del Riccio si infiamma. E così Evergreen diventa il primo gioco della giornata sul nostro tavolo.


Basato sulla meccanica dell’open draft, questo titolo ci vede alle prese con la costruzione di un ecosistema in cui sviluppare un mondo naturale fatto di aree boschive, cespugli e fiumi. La scelta giusta delle carte è fondamentale perché determina non solo dove pianteremo o faremo crescere boschi, ma anche che tipo di azioni faremo e, soprattutto, quale bioma lasceremo sul tavolo, potenziandolo per il conteggio finale. Intravedo subito un buon potenziale di combo nelle varie opzioni che ho e parto decisamente in quarta. Aumento subito il mio bonus dei punti, in modo da avere sempre un cuscinetto se le azioni disponibili sul tavolo non mi piacciono. “Almeno racimolo punti e non mi sembra di aver perso il turno” penso. Già, perché i round sono solo quattro e i turni davvero pochi per tutto quello che si vorrebbe fare.

Mi accorgo però che le strategie dei miei avversari sono più bilanciate. Il Riccio sceglie di concentrarsi solo su tre biomi e in quelli fa crescere da subito alberi altissimi. Huachong punta a una diffusione più capillare nel suo mondo, ma poi vedo che ha qualche difficoltà a mettere giù i cespugli che servono da connettore tra i diversi boschi. Francesco gioca in modo interessante: concentra i suoi alberi nel mezzo della plancia in modo da avere un bel bosco grande che può conteggiare fin dal primo round. Io riesco a ottenere davvero una quantità spropositata di punti al primo giro, ma sospetto già che la pagherò dopo.

Infatti, man mano che andiamo avanti e la nostra Terra gira intorno il sole, mi rendo conto che i miei alberi si oscurano l’un l’altro e non ho creato un motore di base per poter potenziare e sfruttare al massimo i vari bonus. Cosa che invece hanno fatto Huachong e Francesco. Al terzo round tutti e tre mi affiancano ai punti. Al quarto mi lasciano indietro.


Neanche i punti finali dati dai biomi scartati in partita mi aiutano a recuperare. Huachong stravince su tutti, lasciando di sasso il marito, che fino all’ultimo aveva sperato in un bosco di dimensioni a dir poco enormi. Io e il Riccio finiamo in coda, prevedibilmente. Il gioco ci è piaciuto molto. Ci ha ricordato Photosynthesis, ma con un feeling migliore e, soprattutto, con più interazione e materiali più belli. Il Riccio è soddisfatto del suo ecosistema: gli dà un barlume di speranza per le sorti del nostro pianeta reale. Probabile acquisto futuro.

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[Valeria-MeepleOnTheRoad] The Great Split • 2-7 giocatori • 8+ • 45′ • giocato in 5 • 60′ con spiegazione

Ieri sera The Great Split
The Great Split

Horrible Guild la fa da padrona sul nostro tavolo e dopo Evergreen apparecchiamo un altro titolo del buon Hjalmar Hach, il nuovissimo “The Great Split”. Insisto io per provarlo. Uno, perché mi sembra un po’ diverso da quello che c’è in giro oggi in quanto ad ambientazione e meccaniche. Due, perché quando si tratta di combare i movimenti su track sono forte e la sconfitta al gioco precedente brucia ancora.


Il titolo si basa su un meccanismo molto semplice: siamo ricconi che si spartiscono soldi, pietre preziose, opere d’arte, libri di valore… totalmente al buio. Io “splitto” il mio gruzzolo in due parti – come voglio io in quanto a contenuto e numero di oggetti – e tu ne tieni uno per te e mi restituisci l’altro. Allo stesso modo riceverò metà del gruzzolo che un altro giocatore ha preparato per me. Il flusso è talmente lineare che si unisce a noi anche la settenne di casa, che questo tipo di giochi se lo mangia a colazione.


Inizio la partita con un collezionista di smeraldi che però a fine gioco mi darà un vantaggio sulle monete d’oro. La mia strategia è già settata. Francesco potenzia i libri sacri. Huachong fa un po’ di tutto. La bimba punta sulle statue e il Riccio non si capisce, come al solito. Il gioco scorre velocissimo: si divide il gruzzolo, si passa a sinistra, si riceve un gruzzolo da destra, si sceglie quale delle due parti tenere, si restituisce a destra la parte che non si vuole, si riceve da sinistra la parte che l’altro non ha voluto. Ricomponendo il gruzzolo, si aggiustano i tracciati e si riscattano i bonus. E così via, prosegue il grande “split” per un numero prestabilito di turni.


Stavolta sono super sicura di me. Siamo più o meno tutti vicini nei passaggi intermedi, ma io conteggerò i soldi doppi e questo asso nella manica mi fa stare tranquilla. Termino la partita a 136 punti, davvero tanti. Huachong, la settenne e il Riccio indietro di oltre 20. Francesco resta in silenzio. Vedo che rifà il calcolo più volte e tace. Mi vuole bene e non sa come dirmelo. 139. Non ci credo.


È stato divertente. Il Riccio ammette di non aver mai giocato a niente di simile in cui non devi fare fumare il cervello ma un minimo di strategia sui tracciati devi farla. È un buon compromesso per lui. Per quanto mi riguarda, il prossimo gioco lo lascio scegliere alla bambina: per come sta girando la giornata, magari a “Zuppa di Mostri” riesco a vincere. (Spoiler: ho perso anche lì.)

[Antonio-Figlio di Griffin] Hidden Leaders • 2-6 giocatori • 10+ • 30′ • giocato in 6 • 30′ rispettati in due partite diverse

Ieri sera Hidden Leaders
Hidden Leaders

Con questo titolo il mio gruppo ha un feeling particolare, anche perché ben quattro di noi finanziarono il progetto all’epoca per avere la scatolina in italiano, senza restarne assolutamente delusi. Il gioco è di una semplicità assoluta: si giocano carte nella propria area personale per spostare i due segnalini sul “tebelloncino” centrale, puntando a raggiungere una delle quattro condizioni di vittoria (per i quattro colori/fazione) in base alla posizione finale dei due segnalini con ogni giocatore/leader a rappresentare due colori diversi con cui poter vincere.

Era la prima volta che riuscivamo a giocarlo nella configurazione completa a sei giocatori e il gioco ci ha restituito lo stesso mood fatto di incertezza sulle fazioni di appartenenza e di continua verifica sull’attivazione del fine partita. Due partite veloci con la prima utile a ricalare tutti nelle dinamiche del gioco che ha comunque bisogno di un minimo di concentrazione e attenzione per il testo delle abilità di ogni carta.

L’unico difetto che abbiamo sempre riscontrato nelle configurazioni dai tre giocatori in su era (ed è) dato dal fatto che difficilmente si avrà la possibilità di attivare il fine partita al momento più propizio per i propri piani, nel senso che il più delle volte il giocatore in questione potrebbe anche essere quello lontano dalla vittoria, decidendo – di fatto – le sorti (o gli spareggi) di altri.

Questo che alla fine potrebbe anche essere una peculiarità del titolo non inficia assolutamente l’esperienza di gioco che restituisce comunque una bella sensazione di lotta per la condizione di vittoria e di tensione per i dubbi sulle strategie altrui. Promosso per serate in cui avete bisogno di un gioco che arrivi fino a sei e che non sia, per questo, spietatamente lungherrimo!

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[Antonio-Figlio di Griffin] Fuggi Fuggi • 2-7 giocatori • 10+ • 45′ • giocato in 6 • 60′ con veloce spiegazione delle regole

Fuggi Fuggi

Titolo che piace tantissimo quando proposto a più teste… soprattutto a teste combattive. È stato anche ieri sera un continuo fuggi fuggi con tentativi (più o meno riusciti) di dirottare il mostro verso altri colori che non fossero i nostri. Anche questa volta ci siamo divertiti con poche mosse a disposizione e poche cose da pensare…proprio la forza di giochi semplici come questo.

Dello stesso autore, ad esempio, avevo proposto il capolavoro Alta Tensione, subito bocciato però per il tempo di gioco (2 ore pulite pulite) e per l’assenza “caciaronità” del titolo. Ho capito quindi che i gioconi – in termini di tempo e/o impegno – sono da intavolare con un massimo di quattro giocatori: troppo difficile coinvolgerne di più e mantenere poi ordine e concentrazione al tavolo.

Tornando a Fuggi Fuggi, resta sempre un titolo valido da proporre a tutti, grazie alla sua semplicità e al suo divertimento collaterale…

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[Davide-Simarillon] Riff Raff • 2-4 giocatori • 8+ • 30’ • giocato in 4 • 30 minuti con spiegazione

Ieri sera Riff Raff
Riff Raff

Se penso ad un bel gioco di dexterity non ho alcun dubbio su quale scegliere tra i titoli che posseggo: Riff Raff. Ospite spagnolo Erasmus e dobbiamo trascorrere la serata insieme, divertendoci e, magari, rompendo un po’ l’atmosfera che si crea con lui super timido e mio figlio ugualmente super timido e il papà Davide che non parla lo spagnolo (e non basta aggiungere una ‘s’ alla fine della parole!).

Riff Raff ha due marce in più, la prima con il piazzamento veicolato delle carte (ogni pezzo che imbarcheremo può andare su un solo piano della nave in un preciso lato) e poi il fast catching nel caso in cui qualcosa vada storto. La barca è in equilibrio super precario (è andata così!) e quindi l’inizio è nel provare un pochetto a bilanciarla.

I primi turni sono più difficili del solito, con il mare tempestoso, giochiamo insieme a Felix che ha capito subito il gioco e prova (a sorpresa?) ad usare subito le carte con i numeri maggiori, tra gare di equilibrismo e il divertentissimo piazzamento del marinaio arriviamo a metà partita ed iniziano le prima cadute dalla barca, ma spesso siamo abbastanza abili da salvarci … si procede spediti verso la fine della partita, un mezzo disastro di papà Davide riequilibra la situazione e dà modo di giocare un pochetto più tranquilli.

Si finiscono le carte, ovvero sono passati dieci turni, e tutti abbiamo ancora qualcosa da imbarcare, vince Lorenzo con la sua sola piccola botte, poi Felix e Letizia con due pezzi da piazzare e buon ultimo il papà con ben cinque pezzi ancora in mano. Ci siamo divertiti e l’imbarazzo e volato via. Pronti domani sera ad intavolare un nuovo gioco!

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[F/\B!O P.] Endless Winter: Paleoamericans • 1-4 giocatori • 12+ • 60-120′ • giocato in 3 alla prima partita • 150′ con spiegazione

Ieri sera Endless Winter: Paleoamericans
Endless Winter: Paleoamericans

Torno nella tana di Orso, che ogni volta mi sembra più stipata di giochi. Veniamo entrambi, sebbene in occasioni separate, da esperienze non entusiasmanti di Dune: Imperium, perciò decidiamo di provare l’altro piazzamento lavoratori + costruzione mazzo del periodo. La terza sedia al tavolo è occupata da Circo.

Tre lavoratori ciascuno da occupare per quattro round. Le azioni sul tabellone principale sono: carte personaggio + uccisioni, carte tecnologia + sviluppo plancia personale, piazzamento e spostamento su mappa, caccia e addomesticamento animali. Chi le svolge per primo ha un bonus. La plancia personale tiene traccia delle risorse e ospita tende, accampamenti e tesserine: man mano che si tolgono ci sono dei potenziamenti (più risorse, più carte…). La mappa di tesserone esagonali serve fondamentalmente per ottenere delle rendite a ogni round, avendo la maggioranza tra tende e accampamenti. C’è poi un tabellone con due tracciati: su alcune caselle sono presenti dei bonus una tantum, ma soprattutto premieranno a fine partita per le morti e per le risorse avanzate. Infine c’è un sotto-gioco su cui si ottengono punti e bonus piazzando le tesserine dalla propria plancia.

Le regole di per sé non sono complesse, ma ci sono tante cosine da tenere in conto. Come spesso succede in questi casi, decido di concentrami su alcune e pazienza se questo mi taglierà fuori dalla vittoria. Mi piace l’idea dei tracciati e di domare le bestie, per cui pesto fisso su quelle. Da come agisce, Circo sembra prediligere mappa e animali. Orso invece si dimostra più bravo ed è ovunque. L’ergonomia forse è il punto debole dei materiali, poiché ci sono di fatto cinque aree (azioni, mappa, tracciati, sotto-gioco, offerta) e non è semplice disporle in modo che siano equamente accessibili a tutti. Ad ogni modo assimiliamo le meccaniche nel primo round per andare via lisci nei seguenti tre. Orso cammina spedito sul tracciato segnapunti, grazie alle rendite della mappa e ai punti estemporanei segnati nel sotto-gioco. Quello che sto facendo io, mi riesce anche bene, ma non è abbastanza per contrastarlo. Circo sembra più infervorato dalle citazioni cinematografiche che dallo spirito competitivo. A prescindere dal risultato, alla fine lo promuoviamo tutti e lo preferiamo nel confronto con Dune: Imperium.

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CONTENUTI AUDIO E VIDEO

Questa settimana sul canale YouTube di Giochi sul Nostro Tavolo due video di disinscatolamenti caricati.

Parte il sorriso della nostra Valeria-MeepleOnTheRoad che nel primo video illumina l’apertura della novità Legend Raiders.

Chiude F/\B!O che ci mostra l’apertura della cubica scatolina de Il circo dei contrari.

Per la sezione Podcast – tornata con regolarità anche su YouTube – vi facciamo ascoltare una bel resoconto di 3 (Matteo-Simone-Antonio) dei reduci dal Lucca Comics & Games di quest’anno…con un LucaCiglione desaparacido che sembra ancora aggirarsi là sulle mura…

ENIGMI E SALUTI

Gioco una carta, sposto cubetti,

ammiro i disegni di mondi perfetti.

Isole sparse visito ancora

con un solo motto che è ad maiora!

Questa era l’indicazione in “versi” della settimana scorsa per farvi capire che stavo parlando di Otto Minuti per un Impero: Leggende e PIERFR ha subito dato la soluzione giusta.

Questa settimana vi propongo un indivinello un po’ più scarno: dammi tre parole o anche due o anche solo una!

Leggete e commentate.

Alla prossima serata!

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